Nishtha vuol dire fermezza, stabilità, affermazione in un certo stato. Durante tutto il sentiero yoga del singolo ricercatore (Sadhaka), rappresenta la chiave del successo per la propria costante ptatica (Ahyasa) e Sadhana.
Qualunque Sadhana si segue, bisogna essere fermamente concentrati in essa, e non essere portati fuori da qualsiasi distrazione, qualsiasi forza o fattore esterno. Accumulare vritti provenienti da nomi, forme e oggetti, significa riempirsi di svariate e allettanti esperienze. Siamo dei viaggiatori su questa terra, anime pellegrine. Abbiamo una meta da raggiungere e ci stiamo muovendo verso di essa. Se ci si lascia attrarre da qualche altra cosa esterna e ci si lascia deviare si rallenta, fino a fermare il proprio progresso.
Quindi, come persona con una destinazione precisa, e che si muove con decisione verso di essa e non si lascia distrarre o dirigere di qua e di là, un sincero praticante di sadhana (sadhaka) è una persona “nistha”. È saldamente centrata nel Sé, completamente assorbita in uno stato interiore meditativo.
Allo stesso tempo egli soddisfa tutti i bisogni della vita mondana, apparentemente parte del cammino ma in realtà solo al servizio del cammino. Bisogna essere fermamente radicati nella propria determinazione. Non lasciare che nulla vi allontani da essa, affinché nulla possa allontanare dalla ricerca. Questo è il segno che distingue un vero sadhaka.
Gurudev Swami Sivananda usava sempre più spesso nei suoi innumerevoli scritti i termini “determinazione, costanza, ferma risoluzione”. Ovvero essere fermamente stabiliti, senza perdere mai di vista la meta. Non importa quanto sia complicata una particolare circostanza, mai stabilizzarsi nella circostanza che si sta vivendo.
I suggerimenti interiori della coscienza (antahkarana), dovrebbero essere sempre gli stessi, cioè la permanenza interiore. Diventare totalmente stabiliti in Nishtha (fermezza di intenti). Quando tutta l’attenzione è centrata sulla modalità interiore di Yoga-Abhyasa e Sadhana, allora non ci sarà tempo per essere deviati da ciò che accade esternamente.
Nishtha rappresenta la più grande provvidenza per uno yogi. Nishtha va coltivata con diligenza, e va rispettata con determinazione. Bisogna sforzarsi continuamente per rafforzare la propria Nishtha, questa è la propria e sicura protezione. Nishtha è assolutamente necessaria per la propria Abhyasa, per la propria Sadhana e per tutto ciò che si fa.
“Yoga inplica svestirsi, spogliarsi, “denudarsi” dagli ingombranti indumenti del proprio “ego”, questo porterà a indossare panni più comodi e puliti, quelli del misticismo, perché solo il mistico sopravviverà”.
Om Shanti
Arjun Yogi