di Swami Chidananda
Come mai sembra che un ricercatore spirituale, uno yogi, sia afflitto da tanti noiosi problemi, ostacoli, difficoltà e varie complicate situazioni che non sembrano essere presenti nella vita di un qualsiasi altro essere umano? La risposta sta nel fatto che la vita yoga o spirituale va apparentemente contro il flusso della vita ordinaria. La differenza è simile a una persona che nuota lungo la corrente e una persona che nuota, invece, controcorrente. Mentre la persona che va seguendo la corrente, segue il flusso, quindi, la via di minore resistenza, la persona che nuota nell’altro senso incontra una gran quantità di forze contrarie da superare.
Tutte le altre forme di vita cambiano direzione quando incontrano un ostacolo insormontabile, l’uomo, in particolare uno yogi, invece, si chiede come lo può superare. Egli non pensa di cambiare direzione; se incontra un fiume, costruisce un ponte per superarlo, se una montagna ostacola una ferrovia, scava un tunnel nel suo interno! Questo ci deve insegnare qualcosa.
Lo yogi ha scelto un grande obiettivo e per muoversi verso di esso con il minimo delle difficoltà, un metodo è quello di camminare seguendo le impronte dei grandi Maestri realizzati. Essi andarono per la stessa via, incontrarono molte difficoltà e raggiunsero l’obiettivo. Lo yogi segue i passi che fecero i grandi saggi per superare tutto quello che li ostacolava, finché non ebbero raggiunto l’obiettivo. Così, contemplando la vita dei saggi, lo yogi si fa guidare dai loro insegnamenti di saggezza. Essi hanno lasciato dei validi elementi di riferimento nei loro insegnamenti personali attraverso parole e consigli.
Per un sincero sadhaka, un secondo modo per superare queste difficoltà è guardare ad esse da un differente punto di vista. Da loro il benvenuto! Dice: “No, questo non è un problema. Questa situazione è necessaria per me; altrimenti non si sarebbe presentata. Dio conosce il mio grado di evoluzione. A questo punto della mia evoluzione spirituale, questo è quello di cui ho bisogno per imparare più cose utilizzando le mie risorse interiori, così che possa progredire ulteriormente. Se vado in una dimensione o un piano di evoluzione più alto, allora tali cose non avverrebbero.” Così un vero yogi affronta il problema, come un non problema, ma come una opportunità per manifestare le sue risorse interiori sviluppate attraverso la sua Sadhana, come il distacco. Qualsiasi cosa ha appreso lo yogi la mette alla prova nel campo della vita. L’apparente problema gli sta dando solo l’opportunità per convincere se stesso che non si trova su una base di sabbia ma su una roccia. Così prende ogni cosa con un atteggiamento positivo, costruttivo e creativo. Questo è il modo per uno yogi di sostenere l’entusiasmo e così proseguire nel suo sentiero spirituale. Lo yogi guarda il valore più interno delle situazioni; sa che può guadagnare da questa situazione! In tal modo la sua vita prende una nuova direzione con un nuovo atteggiamento verso la vita. Reagisce in modo positivo: “Dio mi ha mandato queste cose, esse sono necessarie. Devo comprendere in che modo posso utilizzarle.” Questa è la luce in cui uno yogi deve vedere il mondo in cui vivere e portare avanti la propria sadhana.