YOGA L’ANTIDOTO CONTRO L’ANSIA
L’ansia è un sintomo che porta circa sette milioni e mezzo di italiani ad essere consumatori abituali di Ansiolitici ( farmaci anti-ansia) . Non solo, pur non riuscendo a quantificarne l’esatto numero , si ritiene che altri cinque milioni di persone soffrono di ansia, utilizzando farmaci composti da un ansiolitico associato ad altre molecole ad azione specifica per un organo piuttosto che per un altro, ci si riferisce a organi come il cuore, lo stomaco, l’intestino…va poi sottolineato che molti disturbi degli apparati viscerali sono considerati disturbi del “sistema nervoso” ossia disturbi degli organi su base ansiogena.
L’ansia è un’emozione universale che, di per se, non sarebbe inadeguato provare poiché rappresenta una parte necessaria della risposta allo stress. Essa rappresenta infatti, un meccanismo di difesa volto ad anticipare la percezione del pericolo prima ancora che si sia chiaramente manifestato, mettendo in moto i meccanismi fisiologici che spingono, da un lato all’esplorazione per individuare il pericolo ed affrontarlo nella maniera più adeguata e, dall’altro ad evitare la fuga. Per questo tutti noi ne abbiamo esperienza diretta e siamo in grado di comprendere immediatamente l’ansia degli altri immedesimandoci nel loro stato d’animo. Nel corso della vita quotidiana sono frequenti le situazioni che possono attivare l’ansia: nella maggior parte dei casi si risolvono positivamente, senza provocare conseguenze negative. Il superamento di queste esperienze, in quanto fenomeno fisiologico, rappresenta un elemento fondante dello sviluppo e della maturazione della personalità. Se però non riusciamo a superare positivamente una situazione di pericolo reale o se allo stato di allarme non corrisponde un pericolo reale da affrontare e risolvere, allora l’ansia diviene una risposta sproporzionata o irrealistica, assumendo la connotazione di disturbo psichico. Invece di rappresentare elemento di crescita e maturazione diventa un elemento di disgregazione della personalità, invece di favorire un adattamento all’ambiente, provoca un disadattamento, rendendo così indispensabile un l’intervento terapeutico.
L’integrazione e l’adattamento all’ambiente esterno sono regolati dal sistema nervoso. Il sistema nervoso è il sistema di regolazione di tutte le funzioni corporee.
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Fornire sensazioni sull’ambiente interno ed esterno
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integrare le informazioni sensoriali
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coordinare le attività volontarie e involontarie
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regolare e controllare le strutture e gli apparati periferici
Tutte le funzioni esplicate del sistema nervoso rispondono alla fondamentale necessità: La SOPRAVVIVENZA dell’organismo in qualsiasi ambiente e condizione.
Il sentimento di paura (della morte)costituisce il fondamentale impulso di risposta a un manifestato pericolo. La capacità di imparare a discriminare tra una situazione normale e una pericolosa, può significare la vita o la morte di un individuo o di un gruppo. A tal proposito L’ansia è il risultato di una paura rivolta al futuro. L’ansia è una emozione, è parente stretta della paura.
L’ansia e la paura sono due emozioni simili nella loro manifestazione fisiologica( tachicardia,respirazione affannosa, sudorazione, aumento del battito cardiaco,aumento pressione sanguigna,tensione muscolare, senso di nodo in gola ecc…) entrambe sono una reazione ad una “minaccia” ma perché differiscono nella sostanza?
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La paura è una reazione emotiva ad un pericolo reale
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L’ansia è una reazione emotiva ad un pericolo percepito, non così ovvio agli occhi degli altri
Ad esempio per la maggior parte è normale provare paura quando ci si trova vicino ad un dirupo. Mentre sappiamo che non tutti trovano terrorizzante salire sull’autobus affollato del mattino.
Provare ansia è una esperienza molto spiacevole, sopratutto perché ci si sente delle persone diverse da tutti gli altri, inadeguati, strani. Per questo chi soffre di ansia cerca di nasconderlo agli altri, perché spesso si è presi in giro dalle altre persone quando per esempio scoprono che guidare l’auto ci provoca tanta agitazione. Per questo l’ansioso viver se stesso come una persona diversa dagli altri, reprimendo le proprie paure rifugiandosi nella propria solitudine, reprimendo il proprio respiro diventando superficiale.
Il respiro per ogni individuo, è la porta di accesso, il collegamento tra il mondo interno e il mondo esterno, il un ponte tra cuore e cervello, tra la parte profonda emotiva e quella cerebrale razionale, la chiave di accesso ai labirinti dell’inconscio.
Il respiro modifica continuamente i suoi parametri di spazio, ritmo e forma in funzione dello stato emotivo. Così passiamo dal respiro soffocato della paura, al respiro clavicolare ansimante dell’ansia e dello stress, al respiro lungo e profondamente rilassato di chi è innamorato. Ogni movimento del corpo è governato dalla respirazione. La respirazione comunica attraverso ritmo, spazio e forma il nostro stato d’animo sia esso di collera, di paura, di ansia, di amore o d’altra natura.In uno stato di iperventilazione nell’ansia è interessante vedere come l’organismo può avere mancanza di ossigeno proprio per il fatto di respirare di più. Fatto piuttosto frequente in un soggetto ansioso.
Come si è visto l’ansia è un disagio psicologico e fisico insieme. La struttura sociale e culturale della vita contemporanea porta ad una dispersione di energie umane a tutti i livelli. I nostri stessi occhi chiaramente sono in grado di testimoniare la pressione che ci circonda, possiamo tranquillamente affermare che l’attuale realtà ha intaccato la sfera identitaria.
La radice dei problemi reali non si trova nel nostro corpo o all’esterno di esso ma, nella DISPERSIONE della natura dell’uomo e della sua naturalezza, nella dispersione del suo modo di sentire e percepire i suoi reali bisogni. La dispersione e la dissipazione portano TENSIONE TOTALE, nell’uomo e nella sua vita e quando questo persiste, arriva il disordine psicologico e la malattia del corpo.
La tensione si accumula nei sistemi muscolari, emozionali e mentali.
L’ansia è una emozione, pertanto quando si manifesta come disagio, coinvolge l’esterno e l’interno dell’essere umano. Lo yoga è la disciplina che in maniera mirata, lavora sia sulla sfera esteriore, che su quella interiore.Lo yoga attraverso le sue pratiche agisce su tutti i sistemi, il sistema corporeo, emotivo e mentale, producendo quell’integrazione che ricompone lo stato di dispersione e tensione totale.
– Lo Yoga fisicamente riequilibra il tono muscolare(l’ansia ipertonifica), agisce sulle ghiandole endocrine(sist. Nervoso vegetativo)
– Lo Yoga attraverso le sue pratiche respiratorie sul piano emotivo
– Lo yoga grazie alle pratiche di concentrazione e meditazione conduce alla consapevolezza di se stessi.
La pratica yoga normalmente insegnata nelle scuole riguarda la pratica della tecnica.
Lo yoga applicato come risoluzione di stati d’ansia deve essere orientato verso l’individuo, più che sulla tecnica. Quando si parla di individuo si intende un’ essere “indivisibile” e “unico”. La filosofia Yoga distingue nell’individuo cinque differenti aspetti, ossia lo guarda da cinque diverse prospettive, tutte di natura esperienziale: si passa dall’aspetto materiale, visibile, a quello invisibile, immateriale, sottile. La dimensione materiale e visibile è legata alla struttura fisica che sperimentiamo direttamente, la prima identificazione che la persona ha di se stesso è con il corpo fisico. Ma se vuole mirare ad uno stato di salute permanente, deve imparare a sperimentare tutti e cinque gli aspetti che lo costituiscono:
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il corpo materiale
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il corpo funzionale
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il corpo emozionale
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il corpo intellettuale
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il corpo esistenziale
Lo yoga come soluzione di problemi, può lavorare solamente con una persona completamente cosciente, che partecipi attivamente al suo trattamento.Ciò che dobbiamo fare è portare la nostra “attività vitale” nella zona dove abbiamo dei problemi, attivando il processo respiratorio in quella zona. Quando si inizia così, tutto quello che lo yoga chiama “impurità“ tende ad emergere per primo, questo indica che il processo di PURIFICAZIONE è iniziato.
Lo yoga integrale definisce vari tipi di impurità: sul piano FISICO – sul piano ENERGETICO – sul piano MENTALE-sul piano INTELLETTUALE
Le asana lavorano prevalentemente sull’aspetto fisico
La pratica del rilassamento sul sistema nervoso
La pratica respiratoria su quello energetico
La pratica meditativa su quello mentale e intellettuale
L’essenza dello come antidoto all’ansia è lasciar fluire l’energia vitale.
L’unica funzione del corpo che noi possiamo facilmente sperimentare e modificare in modo diretto è la RESPIRAZIONE. Questo è in relazione a tre differenti facoltà: SPERIMENTARE- SENTIRE- PERCEPIRE
LA MENTE è la struttura attraverso cui l’uomo può PERCEPIRE e SPERIMENTARE, se non si agisce su di essa i disturbi di ansia e panico non si risolvono.
Nello yoga classico, costituito non solo da posizioni fisiche ma, anche da esercizi respiratori e dalla concentrazione, è veramente importante l’aspetto interiore. Per ridurre la sofferenza della persona è necessario un lavoro interiore (Antaranga yoga). Solo così si affronta la causa del problema, non solo il sintomo.
OM SHANTI
V.F.