Lasciare andare il passato di Sw Atmaswarupananda
C’è un detto: “ E’ un peccato che non si può mettere una vecchia testa su un corpo giovane.” Nessun dubbio che questo detto sia stato originato da una persona anziana. Una persona giovane normalmente non sente alcuna necessità di avere una vecchia testa. Lui o lei si sente a posto come è. Ma una persona anziana, avendo passato anni di esperienza, e conoscendo quello che sa ora, può talvolta chiedersi cosa sarebbe avere l’energia e l’entusiasmo di un giovane con la sua presente esperienza. Così, sebbene è solo una fantasia, potrebbe sembrare una piacevole fantasia: sarebbe molto bello mettere una vecchia testa con molta esperienza su un giovane corpo energetico!
Ma questo detto ignora alcuni fatti della vita. Per esempio, ricordo che Albert Einstein aveva circa 27 anni quando scopri la teoria della Relatività, e benchè nella sua età avanzata si sforzasse duramente per anni di trovare una teoria unificata per il cosmo, non fu capace di trovarla. Il suo monumentale lavoro venne fuori quando era giovane. Nella moderna rivoluzione del mondo delle comunicazioni, le grandi innovazioni sono state quasi tutte fatte da gente sotto i 30 anni, alcune anche sotto i 20.
Il fatto è che molto spesso le grandi cose sono fatte dai giovani, non dagli anziani. Qual è la ragione di questo? La ragione sembrerebbe essere che i giovani incontrano sempre la vita con novità e freschezza. Essi non incontrano la vita con le delusioni e il cinismo del passato. Così mentre l’esperienza e la saggezza possono essere di grande aiuto per noi, per loro sono solo di grande aiuto se possono liberarli dalle negatività del passato.
E’ molto importante realizzare questo nel sentiero yoga. Se consideriamo la vita di grandi realizzati come Gurudev Swami Sivananda, non vediamo mai alcun cinismo, piuttosto vediamo un’eterna gioventù, un’eterna freschezza. Qualsiasi condizionamento fosse in lui, egli lo aveva lasciato indietro. Ogni giorno era un nuovo giorno, un giorno fresco, una nuova fresca opportunità per servire gli altri, per essere allegro, per vedere cosa il giorno avrebbe portato.
Ogni volta che qualcuno veniva da lui con un’idea, non diceva mai: “No, abbiamo già provato prima, non funziona.” Ma sempre: “Si, si, bellissima idea! Come possiamo metterla in pratica?” C’era sempre questa gioventù, questa freschezza, questo ardore, questa volontà di cercare qualcosa di nuovo. E tuttavia, allo stesso tempo, egli era distaccato. Non sarebbe mai stato coinvolto in qualcosa al punto che questa o quell’idea doveva riuscire per forza. Se qualcosa ovviamente non era una buona idea, allora la lasciava cadere, andava avanti, si muoveva verso qualcosa d’altro.
Queste sono le qualità di un giovane in un vecchio corpo. Egli aveva l’esperienza di un anziano, aveva la visione di un santo realizzato, e ancora l’entusiasmo e la freschezza di un giovane.
Così, l’idea non è necessariamente quella di mettere una vecchia testa su un giovane corpo, ma quella di guadagnare saggezza mentre viviamo aperti alla vita e allo stesso tempo conservare la freschezza, l’entusiasmo e l’apertura di un giovane. Lasciare andare il passato è la vera rinuncia; questo è il modo di muoversi sul sentiero dello yoga, della perfezione. Buon “viaggio”.