YOGA
Mente e Corpo
Patanjali la più antica autorità nel campo dello yoga, definisce lo yoga come:( yogas citta-vrtti- nirodhah. Y.s. 1,2), la cessazione delle modificazioni mentali.
Questa definizione e principalmente psicologica, si riconosce che la coscienza è un’onda che fluttua costantemente a seconda dell’umore, dei pensieri e desideri.
Allo scopo di conquistare il controllo della mente, Patanjali espone il cammino verso questo obbiettivo costituito da 8 fasi di pratica di cui i primi 5 risultano i fondamentali, che quando seguite e padroneggiate, conducono alla stabilità mentale e armonia interiore.
Esse sono:
1- Yama ( rispetto di comportamenti etici)
2- Nyama ( stile di vita disciplinato)
3- Asanas ( pratica di posizioni fisiche)
4- Pranayama ( pratica del controllo respiratorio)
5- Pratyahara ( non stimolazione dei sensi)
Come risultato di queste pratiche, la mente diviene più forte e più focalizzata, può essere cosi impegnata in prolungati stati di concentrazione ( Dhyana). Il fine dello yoga è detto essere l’unione dello spirito individuale con il sottile potere dell’universo e questo è chiamato assorbimento (Samadhi), ottavo e ultima fase del cammino che costituisce lo yoga.
Secondo la filosofia yoga la mente è il controllore dei sensi, di conseguenza l’attrazione dei sensi può essere cosi’ forte che essi disturbano la mente.
E’ detto che colui che ha i sensi senza controllo, ha una mente senza stabilità e controllo. Mentre colui che ha i sensi sotto controllo, ha una mente serena e stabile (katopanishad).
Ciò può dar luogo al quesito; come le pratiche yoga agiscono sui sensi e quindi sulla mente? Alcune pratiche come le ingiunzioni al vivere etico e disciplina personale hanno un chiaro collegamento con i fattori psicologici.
Le asanas (posizioni fisiche) implicano movimenti fisici e come tali hanno effetti fisici, come flessibilità e tonicità muscolare, esse hanno anche un effetto diretto sul sistema più sottile del corpo, come il sistema endocrino e nervoso, esse stimolano il sangue a circolare nelle ghiandole, quindi a regolare la secrezione ormonale.
Posizioni differenti e gruppi di posizioni hanno effetti differenti, tra le più importanti fra queste SIRSASANA ( sulla testa). La ghiandola Pituitaria è la ghiandola più importante del corpo, in quanto è quella che controlla tutte le altre ghiandole. Essa è situata al centro del cervello, in linea con lo spazio tra le sopracciglia. La posizione sul capo, Sirsasana, è la posizione che aiuta ad attivare questa ghiandola. Quando il corpo è capovolto, il sangue fluisce più liberamente al cervello. L’effetto di sirsasana, quindi è sia fisico che mentale, in quanto il cervello viene rinfrescato ed energicizzato. Attenzione ad una eccessiva pratica di sirsasana, in quanto può provocare, invece della calma, aggressività.
HARE OM