La saggezza :Qualità di un vero insegnante yoga
Non importa quale che sia l’ambito, non c’è qualità più apprezzabile in questo mondo della saggezza. Molte persone hanno la conoscenza, altre persone hanno una grande esperienza pratica. Ma una persona saggia è quella rara persona che combina ambedue, conoscenza ed esperienza.
Se una persona ha solo la conoscenza di un soggetto, molto spesso non è affatto una conoscenza concreta e la sua conoscenza teorica spesso indirizza malamente se stesso e gli altri. E’ molto meglio se una persona ha esperienza pratica, ma con la sola esperienza pratica, senza la conoscenza, non si ha il panorama completo e quindi il beneficio della loro esperienza è limitato alla sola pratica. Così, sia che ci si riferisca ad una professione o ad un insegnante in qualsiasi campo, quello che conta le è una combinazione di conoscenza e di esperienza pratica.
Questo è più che mai necessario nel campo della disciplina yoga e nello specifico, per un insegnante yoga. La conoscenza è una cosa, l’esperienza pratica può essere una cosa completamente diversa. Alcuni possono avere una grande conoscenza delle scritture e della filosofia yoga, ma queste persone non sono affatto diverse rispetto alle persone senza conoscenza, perchè non vanno all’interno. Esse non hanno mai realmente scoperto e sperimentato quello che le scritture vogliono veramente significare. Dall’altra parte ci sono insegnanti che hanno anni di pratica (sadhana) alle spalle e grazie a questo, forse, sono anche cambiati dal punto di vista fisico. Ma anch’essi, senza la conoscenza delle scritture la loro abilità fisica non è sufficiente per renderli abili nell’aiutare gli altri. Quindi, il più abile e apprezzato insegnante yoga, è colui che combina ambedue: conoscenza ed esperienza pratica. Queste sono le persone che ogni sincero praticante desidera avere come guida. Costoro sono considerati autentici saggi e veri insegnanti.
Tuttavia nel sentiero yoga c’è una saggezza che va al di là dell’ammirevole condizione di conoscenza ed esperienza pratica, ed è quella saggezza che giunge quando prendiamo rifugio nello spirito universale, quello spirito che rinnova il mondo. Sopraggiunge una nuova saggezza, quella saggezza che ha reso Gurudev Swami Sivananda potente, che ha fatto risuonare le sue parole di energia, potere e vera saggezza. Così, non importa quale sia la nostra esperienza nella pratica, non importa quale sia la nostra conoscenza teorica, la vera saggezza viene dalla percezione, non dal conoscere, insieme a un abbandono interiore e al permettere che sorgano nuove possibilità.
“Seduto in un posto, lo yogin dovrebbe assumere la posizione del loto. Quindi dovrebbe porre nel proprio cuore il guru, e come da lui appreso, cominciare con la purificazione dei canali servendosi del controllo della respirazione”.
(Gheranda Samhitā)
BUONA PRATICA