LE ASANA
Asana è un termine che nello yoga indica L’assumere una posizione del corpo. Le asana sono però qualcosa di più complesso di una semplice posizione.
Le asana sono parte integrante dello yoga. Non sono un semplice esercizio fisico, ma implicano processi tanto fisiologici, quanto psicologici. Sono collegate a tutti gli altri aspetti dello yoga: affondano le loro radici nell’etica ( Yama – Nyama) e hanno il loro fine nella spiritualità (Samadhi). Lo Yoga si serve del corpo per esercitare e controllare la mente; negli stadi più avanzati, quindi, il corpo e la mente insieme possono armonizzarsi con l’anima.
Patanjali definisce Asana una posizione stabile e senza sforzo/comoda (Sthira-sukham).
Asana è parte essenziale dell’Hatha-Yoga , è insegnato unicamente per il raggiungimento del Raja-Yoga , così recita lo Hatha-Yoga Pradhipika v.1-cap.II .
L’hatha-Yoga di cui le Asana sono la base, hanno come primario obbiettivo la purificazione.
Purificazione è la rimozione di ciò che non appartiene alla realtà vera di ciò che vogliamo purificare. Tutto il percorso yoga consiste nel tenere il nostro essere libero da ogni tipo di impurità, fisica, mentale, emotiva, intellettuale .
La buona salute non è data per certa, và conquistata, lo Yoga ci insegna ad ottenerla mediante la pratica delle Asana.
La spiritualità, secondo Patanjali, è il completamento della salute, e pone la dimensione umana in una prospettiva universale. Tendere verso questa meta è lo scopo principale dello yoga.
Pertanto Asana è una posizione del corpo ma anche una condizione mentale, un’attitudine precisa tenuta durante la pratica.
La sensazione più bella è quella che subentra quando si sente di star scoprendo le nascoste capacità dendro se stessi, senza dolore, un primo disagio iniziale è dovuto dal fatto di aver messo in azione parti del corpo inattive da tempo. Con la sensibilità, che man mano si acquisisce, si giunge a leggere il messaggio: Sono consapevole di praticare le asana per mantenere il corpo e la mente come devono essere. Solo quando subentra il desiderio di portare il corpo e la mente come dovrebbero essere, si riesce a percepire tutte le impurità e che queste vanno purificate.
Per permettere a tutto ciò di aver luogo, è necessario imparare a comunicare con il proprio corpo. La pratica delle Asana, in primo luogo, ci insegna a comunicare con il nostro corpo. Si impara a studiare il corpo in ogni suo stato.
Asana è quindi una “ situazione” in cui il praticante(sadhaka) si identifica, corpo e mente, con una delle svariate forme della natura, il cammello o l’albero, la tartaruga o il fiore di loto, il cobra e così via; si identifica di volta in volta con una delle svariate forme in cui l’enegia(Shakti) propria della forma assunta si manifesta. Si può dire che realizzando l’Asana lo Yogi si trasforma in una “ scultura della Shakti” assumendo la forma di uno degli innumerevoli aspetti in cui essa si manifesta.
L’azione dell’Asana è tridimensionale; l’effetto si manifesta nel corpo, nella mente e nello spirito, perché agendo su uno dei tre aspetti si agisce contemporaneamente sugli altri due .
Così l’Asana opera direttamente sul corpo fisico e indirettamente sia sulla mente che sulla coscienza- in tutti i casi l’azione è comunque contemporanea, solo la volontà e l’attenzione sono dirette su piani diversi.
Il senso dell’assumere l’asana è quello di creare una “ statua della Divinità”; è il manifestare con la forma del corpo una potenza (Shakti), e in quanto potenza anche divinità, che il corpo contiene in sé, ma inespressa. Il tempo dedicato al mantenimento dell’asana ha la specifica funzione di dare il giusto tempo alla propria shakti di liberarsi.
BUONA PRATICA