L’ESSENZA DELLO YOGA
(swami Atmaswarupananada)
Le scritture ci dicono fin dall’inizio, UNO solo fu; e che quell’UNO disse “Lascia essere i molti”. Ma anche che, Uno solo fu, è anche ora, UNO solo è: Qual’è la natura di quell’UNO?
Le scritture ci dicono che è non conoscibile, non pensabile, ma che tenta di aiutarci, esse dicono “ E’” ciò che era all’inizio, è lo stesso ora e lo sarà sempre. Esse dicono che è la natura dell’esistenza, consapevolezza, felicità; o se vogliamo una descrizione più semplice, esso è “ l’IO supremo”. Quell’”IO” è ovunque, si manifesta attraverso ogni cosa, ma nell’uomo c’è una peculiarità. Quel “IO” si manifesta come consapevolezza. Sfortunatamente quell’auto-consapevolezza non è una consapevolezza di splendore, l’inconsapevolezza dell’ “IO”, invece si identifica con il corpo e la mente. Questo lo chiamiamo ego. Significa che ci sentiamo separati.
La parola inglese hell (inferno) deriva dall’ antica parola Inglese che significa essere circondato da: Pertanto hell significa essere separati. Dall’altra parte, la parola Heaven deriva dalla stessa radice della parola “armonia”. Pertanto hell significa SEPARAZIONE e paradiso significa ARMONIA. Così, quando il principio di auto-consapevolezza nell’essere umano si identifica con il corpo, si sente separato, quello è hell. Quando si identifica con il vero “IO” – io sono quello- è in armonia, esso è Heaven .
Il vero scopo della disciplina yoga è di convertire questa auto-consapevolezza nell’essere umano dall’errata consapevolezza di “io sono il corpo” nella vera consapevolezza di “ Io sono quello”. Come farlo?
Non è sufficiente scoprire questa verità intellettualmente, neanche ascoltare questa verità, dobbiamo effettivamente divenire questa verità. Ciò significa che non possiamo sostenere a lungo il separato “io”, Il separato “io” deve abbandonarsi al vero “IO”; deve prendere rifugio nel vero “IO”; deve seguire il vero “IO”. Non c’è nient’altro nella pratica yoga, nell’analisi finale eccetto questo. Questa è l’essenza dello yoga.
Seguire l’ego ci porta nel baratro, l’inferno. Quando ci pentiamo, che significa svoltare e andare in un’altra direzione, abbandoniamo la nostra individualità, la nostra separazione, e diventiamo in armonia con il tutto: Questa è vita spirituale, questo è yoga. Se il nostro yoga non contiene questo elemento di abbandono, se non contiene questo movimento dalla separazione all’unione, all’armonia, ci spiega, forse, perché non sentiamo che stiamo facendo i progressi sperati. l’essenza della pratica yoga, è muoversi dalla condizione di separazione a quella di armonia. L’ego di solito non vuole fare ciò fino a quando non ha sofferto così tanto che gli sembra non esserci altra strada.
Pertanto, spesso la sofferenza può essere una grande benedizione. Ma non abbiamo bisogno di soffrire se abbiamo l’umiltà di vedere che l’essenza della pratica yoga, è nell’abbandonare la nostra individualità abbandonandoci alla forza Divina, che consiste nell’abbandonare il nostro senso di separazione, così da essere in armonia con il tutto.
Lo yoga è il sentiero di perfezionamento ed elevazione spirituale, L’obbiettivo di tutte le tecniche yoga è quello di fare affiorare il nostro vero “SE”, dal profondo del nostro essere. Le varie tecniche sono quel processo di “Purificazione” del nostro essere, atto a rimuovere ciò che gli impedisce di manifestarsi ovvero l’identificazione con il corpo e con la mente, ossia l’ego.
L’individuo è costituito di vari corpi, ognuno si manifesta con un livello di coscienza ad esso appropriato, essi sono:
1. Anna Maya Kosa – corpo fisico Asana = ( posizioni)
2. Prana Maya Kosa – corpo energetico Pranayama = (respirazioni)
3. Mano Maya – corpo mentale – Pratyhara/ Dharana = (concentrazione)
4. Vjnana Maya Kosa – corpo intellettuale – Dhyana = ( meditazione)
5. Ananda Maya Kosa – corpo spirituale – Samadhi = ( illuminazione)
Ogni pratica agisce prevalentemente su uno dei livelli di cui è costituito l’essere umano, le asana lavorano prevalentemente alla purificazione del corpo fisico, il Pranayama lavora sul corpo energetico, più sottile di quello fisico, Pratyhara e Dharana , più in profondità, sul corpo mentale, Dhyana ancora più in profondità sul corpo intellettuale e Samadhi sul corpo spirituale. Tutto il processo costituisce l’integrazione della personalità a tutti i livelli, comunemente chiamata “ armonia”, dando luogo all’evoluzione della coscienza, dal piano materiale a quello spirituale, fine ultimo di tutte le tecniche yoga.
BUONA PRATICA