Le Difficoltà di Swami atmaswarupananda
Un fattore comune in tutta la vita umana è che noi andiamo sempre incontro a difficoltà. Ma cos’è una difficoltà? Una difficoltà può essere definita come qualcosa che noi non ci aspettiamo. Ci troviamo in una situazione in cui siamo bloccati da uno o più ostacoli che non avevamo previsto o che sembrano essere un fardello, no necessario di cui faremmo volentieri a meno.
Se invece, intraprendiamo un progetto e anticipiamo le sfide che il progetto richiede per essere attuato, questo ci mette nella condizione in grado di accettarle. Non le consideriamo come difficoltà, ma come sfide da superare, abbiamo un atteggiamento totalmente differente per quello che esse sono, anche se poi in realtà esse rimangono tali. Le sfide ci irrobustiscono, ci portano su nuove strade, ci danno fiducia nel nostro futuro. Quindi, se guardiamo in modo diverso le difficoltà – guardandole non come un fardello ma come sfide da cogliere, come qualcosa che dobbiamo superare, esse diventano per noi una grande opportunità di crescita.
Dobbiamo però, allo stesso tempo, essere consapevoli di quella parte di noi stessi che non vuole considerare le difficoltà come sfide, che vuole semplicemente rinunciarelasciare, arrendersi difronte ad esse. Questo può succedere ad ogni stadio della nostra vita. Può accadere specialmente quando gradualmente cominciamo a diventare più anziani. Noi siamo stanchi di dover continuamente a superare difficoltà. Qualcosa dentro di noi ci dice che abbiamo già fatto abbastanza e, cominciamo a farci trasportare dalla corrente della vita piuttosto che cercare di governarla.
Swami Chidanandaji era solito dire: “Non c’è posto per le negatività nella vita di uno yogi. L’Energia Divina è totalmente positività.” Quindi, dobbiamo essere molto attenti a che il pessimismo non entri a far parte della nostra vita. Esso è sempre pronto lì, parte di tamas (pigrizia), parte di avidya-maya (ignoranza), vuole indurci a rinunciare, a lasciar perdere, fornendoci continui pretesti e scuse pur di non fare sforzi.L’essenza della vita di uno yogi risiede nell’accrescere il grado di consapevolezza delle proprie risorse, della propria forza. Superare le sfide può fare molto di più per noi, rispetto a quanto facciano molte delle nostre tecniche, le sfide ci rendono più vigili e consapevoli.
Non ci sono libri per noi che possono insegnarci questo. Dobbiamo essere consapevoli che andremo incontro a difficoltà fino al giorno in cui lasceremo il corpo. Quindi, siamo pronti a sederci e a lasciar perdere o siamo pronti, col meglio delle nostre abilità, a mettere tutta la nostra fiducia nella forza Divina presente in ognuno di noi per fare il meglio che possiamo?
Un serio Yogi, consapevole delle difficoltà, fonda la sua pratica (sadhana) sulla sfida per superare i propri limiti, grazie alla perseveranza e con ferma fede che tutto può essere superato, sorreggendo il proprio cammino sui tre fondamentali pilastri : Tapas (sforzo), Swadhiaya( pratica ininterrotta), Iswara Pranidana ( abbandono alla forza Divina).
HARI OM